
Il nostro Istituto, aderendo al progetto nazionale “Un albero per il futuro” per la creazione di un “Bosco diffuso della legalità“, ha deciso di non stare a guardare e si è impegnato con il Ministero della Transizione Ecologica e i Carabinieri della Biodiversità a contribuire concretamente a contrastare i cambiamenti climatici. Ѐ stato un incontro all'insegna della semplicità, ma carico di significato. In un primo momento, in sala convegni, i carabinieri hanno parlato di tutti i benefici che gli alberi offrono all’uomo e all’ambiente e della funzione essenziale che esercitano nel contrastare il riscaldamento climatico. Gli alunni si sono resi protagonisti con interventi, riflessioni, disegni, una filastrocca creata per l’occasione e una semplice coreografia degli alunni di 2^A della Scuola Primaria. Successivamente, in cortile è stata messa a dimora una talea dell’Albero di Giovanni Falcone, un Ficus macrophillacolumnarismagnoleides che cresce nei pressi della casa del giudice, monumento civile, luogo di memoria e monito per il futuro. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo che hanno prelevato alcune gemme del famoso albero e le hanno duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (AR). La messa a dimora della talea non è stata semplicemente la conclusione di un progetto sulla legalità, iniziato nell’ anno scolastico precedente, in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, ma un indiscutibile arricchimento che contribuisce a mantenere vivo nei nostri alunni, oggi e in futuro, il ricordo di tutte le vittime della mafia ed a comprendere l’entità del valore dei giudici Falcone e Borsellino e l’importanza del loro esempio. È stata una giornata ricca di emozioni; proprio mentre i nostri alunni leggevano le citazioni dei giudici Falcone e Borsellino siamo stati felicemente interrotti dal Capitano dei Carabinieri che ha comunicato l’arresto del boss latitante Matteo Messina Denaro. Un sonoro applauso ha fatto seguito alla notizia, accompagnato dalla certezza che la mafia si può sconfiggere. La nostra talea diventa così anche l'emblema del trionfo della giustizia e prendersene cura ogni giorno sarà simbolo di impegno civile e sociale. Giovanni Falcone, intervistato su Rai3 il 30 agosto 1991, sosteneva che "La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio ed avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” Maria Avellino
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